The New Topographics in Linz. Part 2
In the previous post I’ve reported some short impressions about the exhibit. I do no want to dig too much into the singularity of each photographer. Each of them is well documented and easy to look after from several Internet sources. Instead I think that its the exhibit as a whole that may be more interesting to comment. I’ve already praised its historical value but is there anything else ? I’m not sure. The more I think about it the more it seems that the exhibit does not come to a point of having a neat contour. In a good approximation I think that this is also its main value, in this perspective the exhibit somewhat mirrors exactly the state of photographic academy, in it’s beginnings, at the time. More it feels a bit like almost everything from the sixties/seventies of the last century. A time when many discovered that truth was not an absolute thing but instead a subjective, relativistic, artifact. It is not clear, however, if that understanding was produced by an unwanted side effect of consumerism applied to the schooling masses along with the need to give away some spending ability to every body or, instead, was intentionally achieved.
Trainscapes
In its introduction to the Critique of Judgement Immanuel Kant strongly advises the philosopher to never look at what others are saying about the same questions upon which one is about to elaborate. Generally I apply strictly this advice to my creative activities. However in this case I decided to do some searches of “trainscapes” in google images and I’ve found a very interesting precursor:
Walker Evans who took several pictures from a train giving the same name to his work progressively
published in the LIFE magazine.
New Topographics a Linz parte seconda
Nel precedente post ho riportato alcune impressioni dalla mostra. Non voglio addentrarmi troppo nelle singolarità di ciascun fotografo. Ognuno di essi è ben documentato e facile da seguire tramite molte fonti Internet. Invece penso che la mostra nel suo insieme sia interessante da commentare. Ho gia apprezzato il suo valore storico ma oltre a quello c'è dell'altro ? Non ne sono sicuro. Più ci penso e meno mi pare di riuscire a distinguere un contorno netto. Con buona approssimazione credo che questo sia anche il suo maggior valore, in questa prospettiva la mostra rispecchia in qualche modo lo stato dell'accademia fotografica ai suoi inizi. Inoltre ha un sapore di più meno di ogni cosa dei sessanta/settanta dello scorso secolo. Un tempo in cui molti scoprirono che la verità non era una cosa assoluta ma, invece, un artefatto relativistico e soggettivo. Non è però chiaro se quella comprensione sia stata prodotta da un non voluto effetto collaterale del consumismpo applicato alle masse scolarizzanti associato al bisogno di distribuire una capacità di spesa a ciascuno o, invece, sia stata acquisita intenzionalmente.
Trainscapes
Nella sua introduzione alla Critica Del Giudizio Immanuel Kant raccomanda ai filosofi di non interessarsi di cosa dicano altri su argomenti in corso di elaborazione personale. In generale ho sempre applicato questo principio nelle mie attività creative. Questa volta, tuttavia,
ho deciso di fare alcune ricerche con il termine "Trainscapes" su Google Images e ho trovato un interessante precusorsore:
Walker Evans che ha "preso" parecchie immagini dal treno dando lo stesso nome al proprio lavoro progressivamente
pubblicato su LIFE magazine.